giovedì 24 maggio 2012

Di cotoletta e malinconia

A volte scappo. Scappo dai post dolorosi, che grondano sangue e paura. Sono codarda e me ne scuso. Voglio affrancarmi dalla sofferenza, voglio celebrare Falcone anche il giorno dopo. E gli anniversari servono a guardarsi indietro con la fatica di andare avanti, servono a dire "come eravamo?", servono a credere che non è stato invano ed ad avere paura di invece lo sia stato.
20 anni. Lo capisci sall'abbigliamento, eppure un buon taglio sartoriale dovrebbe essere un classico, invece no, guarda come sembra demodé la giacca di Falcone, per non parlare delle autovetture. 20 anni. E poi io a Capaci ci sono anche stata, e il taxista mi mostrò l'esatto punto dove avvenne l'esplosione.
E questa settimana sono anche 15 anni dalla morte di mio nonno. Il primo morto che ho visto. Era caldo e l'odore mi è rimasto nel naso fino ad oggi. Anche quella notte scappai. Feci retromarcia di fronte alla porta parato a lutto, pensando "ma cos'hanno fatto alla casa dei miei tempi migliori? Sembra quella degli Addams!" Pensai così me lo ricordo bene, che cretina. E tornai indietro. E mia cugina mi accompagnò dentro di nuovo. Mio nonno mi manca ogni minuto. Avevo già 28 anni, ma non mi ha mai vista veramente adulta.
Vorrei dire tante cose a questi due uomini grandiosi.
Vorrei evitare di rimestare nel pentolone delle lacrime, provando un'oppressione brutta allo stomaco, come quando non si digerisce la cotoletta. Siamo tutti afflitti. Mi sveglio di soprassalto di notte pensando alle amiche più colpite dagli eventi recenti. Penso ad un sacco di cose che sento così vicine e mie. Anche al ritorno della dracma, e vorrei fuggire sul serio! (Ma poi mi passa e rimango qua.)

8 commenti:

chiara.bc ha detto...

Ieri mattina ero a scuola di Anna a aiutare per un lavoro creativo, e mentre mi trovavo in biblioteca china sul mio cartellone, ascoltavo la discussione di una classe terza.
La maestra ricordava la strage e spiegava loro che Falcone, conscio di essere un condannato a morte, spesso seminava la sua scorta per evitare che anche loro fossero vittime di un attentato...
Purtroppo non ce l'ha fatta!

Libby ha detto...

Io avevo fatto da poco 18 anni alla morte di Falcone e successivamente di Borsellino, ma me li ricordo bene gli eventi e le immagini che giravano per tv. Col cuore di allora, leggero come un piuma, risultavano essere solo immagini, cose lontanissime dal mio mondo. Oggi, a 20 anni da quegli eventi, mi rendo conto invece di quando hanno significato e oggi, do loro il posto che meritano.
Un bacione Ila.

ElizabethB ha detto...

Io avevo 16 anni e vivevo nel mio mondo fatto di Nirvana e Guns 'n' Roses. Poi quella strage e due mesi dopo, l'altra. Per me sono gli eventi che hanno segnato il passaggio all'età adulta

El_Gae ha detto...

Resisti! Prima o poi quella cotoletta dovrà pur andare in giù o in su.

Agnese ha detto...

Sarà pure una "cotoletta indigesta", ma ce ne vorrebbero di post come questo!
Post che ti fanno pensare, che ti fanno avere voglia di capire... di capire di più di quel che già si è letto o si è detto da quel giorno!
Sono post che ti "rimettono" su questo Mondo, che per tanti aspetti, non è quello che vorremmo... post che ti fanno ricordare tutto ciò che non si può dimenticare...
Agnese.

ero Lucy ha detto...

Fai bene a proteggerti.
Siccome ti leggo sempre in molti altri commenti, voglio solo dirti che credo tu stia per lasciare quella prospettiva da figlia :) Bacio

frida ha detto...

ero ancora troppo piccola per capire l'attentato a falcone, ricordo tutti gli adulti davanti alla tv...
purtroppo invece ricordo bene la morte di mio nonno, anche per me è stato il primo moro che ho visto. ricorderò per sempre le sue guance fredde quando facendomi coraggio lo accarezzai ma ancora di più ricorderò la sensazione quando lo baciavo sulle sue guancione pizzicose di barba quando era vivo. ecco mi hai fatto piangere...
Ilaria ti abbraccio, a volte è vero vorremmo scappare ma poi restiamo e lottiamo giorno dopo giorno.

mafalda ha detto...

Avevo 12 anni e vivevo a Palermo... Non dimenticherò mai quel giorno, le sirene che non si chetarono fino a notte fonda.